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La sala del conclave era affollata di nephilim, tutti si erano riuniti lì per discutere di una faccenda che aveva fatto parlare in tutto il mondo. Da molto tempo ormai si erano notate diverse sparizioni all’interno della comunità fatata e di recente, alcune di loro erano state ritrovate morte. Uccidere un membro della comunità dei nascosti andava contro ogni tipo di accordo, ammesso che questi non gli avesse infranti. Anche in quel caso però, l’esecuzione necessitava di un rapporto. I rapporti tra nephilim e nascosti non sono mai stati dei migliori, e in questo momento, da entrambe le parti c’era tensione. I nephilim avevano paura di essere incriminati per azioni che non avevano commesso, e le fate, temevano di aver stretto accordi con una razza a loro ostile, che stava rivelando la propria identità solo in quel momento. Così, anche i vampiri e i licantropi erano preoccupati che la situazione si ritorcesse contro di loro, e sebbene la sala degli accordi fosse piena, il silenzio che vi aleggiava era tombale. Dopo qualche minuto di attesa, finalmente, entrò il conclave, prese posto alla grande scrivania situata in fondo alla stanza. I membri erano, due donne e due uomini. Al centro vi sedeva l’inquisitore. << Sappiamo tutti perché siamo qui oggi >> disse senza preamboli.<< Siamo qui per parlare delle misteriose sparizioni dei membri della corte Seliee >>. Nella sala nessuno mostrò stupore, nessuno ruppe il silenzio. << C’è qualcuno qui oggi a rappresentare il popolo fatato? >> chiese cercando nei volti della gente che occupava le sedie della sala qualche lineamento stravagante, caratteristico di quella razza. Stava per riporre la domanda, basito che mancasse un ambasciatore proprio in quella circostanza, quando le porte della sala si aprirono e da queste vi entrò la regina della corte Seliee in persona. << Sarò io a rappresentare il mio popolo oggi >> disse avanzando nel corridoio centrale. Il suo corpo era interamente ricoperto da foglie in colori autunnali, leggermente più chiare e tendenti all’arancio, rispetto ai suoi capelli, che sembravano fuoco. Avanzava elegantemente guardandosi in torno. Nei suoi occhi non c’era altro che sicurezza. << Sono qui per chiedere il vostro aiuto… >> disse rivolgendosi all’intera sala. << E perché mai dovremmo aiutarvi? >> chiese un uomo sull’ottantina d’anni, aveva dei lineamenti duri, accentuati da folti baffi grigi, che ricadevano ai lati della bocca. << Perché è giusto! >> rispose un uomo più giovane dai capelli scuri e gli occhi color foresta. << Perché fa parte degli accordi >> rispose l’inquisitore alzandosi in piedi e riportando così il silenzio in sala. << Vi aiuteremo >> disse infine, guardando la regina negli occhi, tanto profondi da rischiare di perdersi dentro. << Manderemo squadre di nephilim a indagare su questa faccenda, qualsiasi cosa sarà in nostro potere per aiutarvi sarà fatta. >> concluse. << E noi ve ne saremo grati e faremo qualsiasi cosa pur di aiutarvi, ora e in futuro >> disse la regina con voce nitida e chiara, imponendo la propria autorità, come solo un regnante con più di cento anni di esperienza può fare. << La riunione del conclave è sciolta, avrete presto nostre notizie >>. Dopo quelle parole la regina fece un inchino e uscì dalla sala, seguita da tutti coloro che la affollavano.


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